by Published On: Gennaio 23, 2024

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BLUETS COME LA VITA

“Che cos’è il blu? Il blu è l’invisibile

che diventa visibile.”

 

YVES KLINE

 

I libri molto spesso generano, durante la loro attenta lettura, il desiderio di ideare altri libri e di misurarsi con gli stessi quesiti.

I libri più riusciti muovono domande offrendo poche certezze. Il libro Bluets di Maggie Nelson* è uno di questi.

Se cominciassi dicendo che mi sono innamorata di un colore? Se lo raccontassi come una confessione; se ne parlassi tormentando un fazzoletto. È iniziata pian piano.  Un apprezzamento, un’affinità. Poi un giorno è diventata una cosa seria.”

Difficilmente classificabile, dedica e intreccia le sue riflessioni filosofiche con le pagine di un diario intimo dove descrive il dolore per una relazione amorosa finita, lo sconcerto e la compassione per l’amica malata e la sua passione profonda per il coloro blu in tutte le sue coniugazioni.

Il libro è un elenco numerato di appunti, suggestioni, intimità, desideri e ricordi intrisi nel e sul Blu. Nel testo non mancano i riferimenti a pittori, alla voce di cantati, ai quadri di una pittrice americana, a filosofi e saggi conoscitori del mondo.

Verrebbe voglia di cucire insieme le pagine blu della nostra vita senza aggiungere altro, nemmeno una parola.

Raccogliere gli oggetti blu che ci hanno accompagnato fin qui:

Quella maglia a maniche corte e il collo a V che indossavo in estate a vent’anni. I cieli fotografati da Luigi Ghirri. Un foulard di seta tinto di persicaria giapponese tinctoria, che amo indossare quando l’inverno sta per finire. I piatti di portata di porcellana blu notte dimenticati in una scatolone in cantina dopo un trasloco doloroso. Il cielo prima che facesse buio nel deserto dell’ Acacus. La prima volta davanti a un monocromo di Yves Kline in una mattinata luminosa al museo MAMAC di Nizza. Il trentatré giri BLUE di Joni Mitchell ascoltato tra le nebbie grasse della laguna. I fiori della genziana mossi dal vento alpino. Il viso di John Coltrane immortalato sulla copertina di Soul Train. Il costume blu con gli anelli olimpici cuciti a destra della mia prima disastrosa gara di nuoto. La città blu di Jodhpur vista dall’alto del Mehrangart Fort in un giorno d’estate del secolo scorso. La tromba di Miles Davis in Kind of blue ascoltata in cuffia in un vagone del metro direzione Bisceglie. I capelli blu di Emma la protagonista  del film di Adbeallatif Kechiche,  tratto dal fumetto scritto da Jui Maroh Le bleu est une couleur chaude. Le camicie estive di mio padre. Il blu delle porte e il bianco dei muri delle case di Sidi Bou Said intraviste da un finestrino di un treno in corsa. Le tessere blu cobalto strette in linee verticali delle corsie sul fondo della piscina quando ho aperto gli occhi sott’acqua per la prima volta.

Raccogliere il Blu di ognuno noi per farne libri cuciti con un filo rosso, composti da tutti i blu della nostra vita.

Brevettare un nostro Blu come fece Yves Klein, il 19 Maggio 1960, un blu oltremare, profondo e luminoso che chiamò IKB.

 

Maggie Nelson (San Francisco, 1973) è autrice di diversi libri di poesia e prosa, tra cui Gli argonauti (2016, vincitore del National Book Critics Circle Award) e Sulla libertà (2021), entrambi pubblicati in Italia da il Saggiatore. Il suo lavoro le è valso numerosi riconoscimenti negli Stati Uniti e all’estero. Bluets e’ stato pubblicato in Italia dall’editore Nottetempo.

In copertina un opera di Georgia O’Keeffe, Blu Hill No 2, 1916 Watercolor on paper